Tradizione e futuro si scontrano sul campo della realtà virtuale: monitor e visori, joystick e guanti muniti di sensori, altoparlanti e cuffie avvolgenti, realtà e simulazione. 

La realtà virtuale, abbreviata in VR (virtual reality), non è altro che un’accurata simulazione della realtà in cui viviamo, o in quella che ci piacerebbe vivere. Che cosa accade quando la uniamo al mondo dei videogames? Oppure se la utilizziamo per giocare al casinò da casa, magari con un bonus slots online per sederci virtualmente davanti a un tavolo o a una slot machine come se fossimo realmente lì?

Realtà virtuale e interazione simulata.

Attraverso la tecnologia della realtà virtuale possiamo non soltanto osservare ambientazioni simulate come se fossimo davvero lì, ma muoverci all’interno di quell’ambiente e persino interagire con oggetti ed esseri viventi. Al momento, però, la realtà virtuale immersiva è in via di sviluppo, e dobbiamo accontentarci (si fa per dire) di utilizzare soltanto una parte dei nostri sensi: vista, udito e tatto.

Realtà virtuale nella teoria e nella pratica.

Se in linea teorica la VR potrebbe immergerci totalmente in un mondo virtuale e simulato, allo stato attuale delle cose necessita sempre dell’utilizzo di uno schermo e di specifiche periferiche come le cuffie, i guanti con sensori, visori, e nei casi più sofisticati, le avveniristiche cyber-tute. Sia per ragioni tecniche, che economiche, la VR è molto difficile avere a disposizione un mondo virtuale totalizzante.

Il rapporto tra VR e industria dei videogames.

La risposta alla domanda di partenza non è così scontata: sembra facile affermare che la realtà virtuale rappresenta il futuro dell’industria mondiale dei videogiochi, ma la realtà dei fatti, ad oggi, dimostra il contrario. La tecnologia, infatti, non è ancora in grado di sviluppare una VR così accurata, quindi il giocatore è costretto a scendere a compromessi e rinunciare a qualcosa, per immergersi completamente nel mondo simulato.

Ecco perché la realtà virtuale non ha ancora spazzato via il modo tradizionale di intendere il videogioco. 

I difetti della realtà virtuale applicata ai videogames.

Se vogliamo passare in rassegna quello che ancora non va nell’applicazione della VR ai videogiochi, possiamo partire dagli strumenti necessari per utilizzare questa tecnologia, primo tra tutti quello della necessità di elaboratori di calcolo molto potenti.

Le cuffie per il suono, per fare un altro esempio, sono ancora molto ingombranti e scomode per essere indossate per un tempo di gioco utile. Allo stesso modo, lo spazio fisico richiesto per giocare dovrebbe essere troppo per permettere alla maggior parte delle persone di immergersi completamente nel mondo virtuale. 

Realtà virtuale e videogames: sì o no?

Oggi la tecnologia legata alla realtà virtuale ha fatto passi in avanti straordinari, ma è ancora troppo presto per scalzare le modalità di gioco tradizionali, sia in termini di requisiti fisici, sia economici. Quanto costerebbe una consolle di gioco virtuale al produttore o al consumatore finale? E quale manutenzione richiederebbe?

La realtà virtuale associata all’industria del videogames di sicuro sta sviluppando una propria nicchia di pubblico e di appassionati, ma ancora è presto perché questo mercato diventi quello principale, di riferimento per l’industria del gioco.

Per rispondere alla domanda iniziale, allora, possiamo dire che la realtà virtuale non è il futuro prossimo dell’industria dei videogames. Però potrebbe diventarlo.